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Produzione cibo animali

PRODUZIONE PET FOOD
Il processo di produzione delle crocchette viene denominato “estrusione” e può essere paragonato alla preparazione di un dolce. Anche per produrre le crocchette serve una ricetta, detta “formula” in cui vengono elencati tutti gli ingredienti necessari, nelle giuste proporzioni. Tutti i costituenti del mangime vanno finemente macinati e miscelati, in modo da ottenere un composto omogeneo. Il precondizionatore effettua una prima cottura degli amidi, in modo da renderli più digeribili e la miscela entra nell’estrusore, una macchina costituita da un’enorme vite rotante, che impasta il prodotto. L’estrusore funziona contemporaneamente da forno, che cuoce la miscela fra gli 80 ed i 200 °C, per massimo 270 secondi, distruggendo tutti i microrganismi e le sostanze tossiche.

L’impasto viene quindi spinto attraverso una trafila munita di numerosi fori ed è sottoposto ad una pressione altissima. Durante questa fase, il mangime ha l’aspetto di una lunga fune, che viene successivamente tagliata da un coltello rotante in tanti piccoli pezzetti, creando le crocchette propriamente dette. Una volta passata attraverso il foro, la crocchetta si espande e si raffredda improvvisamente, acquistando la caratteristica consistenza porosa, che possiamo vedere nel prodotto finito.

Una volta uscito dal forno, il nostro dolce andrebbe fatto riposare; anche la crocchetta subisce un trattamento simile, in quanto viene sottoposta ad un getto d’aria, finché non raggiunge l’umidità finale dell’8-10%. Si tratta di un passaggio molto importante, in quanto un’umidità così bassa ostacola la crescita di batteri e muffe ed allunga la conservabilità del prodotto. Cosa rende davvero appetitosa una torta fatta in casa? Sicuramente la glassa! Bene, per rendere più saporite le crocchette dei nostri amici a 4 zampe, è necessaria aggiungere una copertura particolare, costituita da grassi e sostanze appetizzanti, mediante il processo di “grassatura”. A questo punto, le crocchette vengono confezionate, in modo da garantire la conservazione del prodotto e proteggerlo dall’aggressione degli agenti esterni. La confezione, inoltre, ci permette di conoscere tutte le informazioni relative al prodotto che stiamo acquistando, perché è proprio su di essa che l’azienda stampa i dati.

Cosa ci dicono le etichette?
L’etichetta ha molte funzioni. In primis, fornisce al consumatore le informazioni sul prodotto che sta acquistando e le istruzioni di utilizzo. Inoltre, aspetto importantissimo, l’etichetta funge da documento legale perché consente di risalire all’origine del prodotto, di conoscere le sua qualità e di permettere alle autorità di valutare se il mangime corrisponde ai requisiti di legge. Tra le dichiarazioni che devono obbligatoriamente comparire sulle etichette, troviamo la dicitura del mangime, che può essere completo o complementare. Nel primo caso, il mangime, somministrato come unico alimento, è in grado di coprire tutti i fabbisogni dell’animale a cui è destinato, cosa che non succede con i complementari, che devono essere integrati con altri alimenti.

L’etichetta deve inoltre indicare la specie animale cui è destinato il mangime e l’indicazione di utilizzo, ossia per quale fase della vita dell’animale il mangime è consigliato (alimento per cuccioli, per cani adulti che svolgono attività fisica, ecc.). Anche le istruzioni di utilizzo del mangime sono obbligatorie e costituiscono una linea guida sui dosaggi consigliati. Tenete conto, tuttavia, che esistono notevoli differenze fra soggetto e soggetto e sarà il veterinario a stabilire qual è il dosaggio che soddisfa le esigenze specifiche del vostro animale. Altre indicazioni fondamentali sono: data di scadenza, peso netto e numero di lotto.

Una parte obbligatoria per legge che vi può essere molto utile per valutare la qualità del mangime, è l’elenco degli ingredienti, sempre indicati in ordine decrescente di peso. Se al primo posto troviamo la carne o il pesce, sicuramente ci troviamo di fronte ad un buon prodotto. In linea di massima, il prezzo è correlato alla qualità delle materie prime; se un mangime è molto economico, necessariamente la carne è stata sostituita da farine e sottoprodotti industriali. Ricordate anche che non sempre il prezzo conveniente implica un risparmio reale. In commercio ci sono mangimi molto economici, ma che devono essere somministrati a dosaggi molto elevati, perché poco concentrati e poco digeribili.

Articolo pubblicato con permesso di Zoomark srl (www.zoomarksrl.it) a cura di Dott.ssa Sabrina Dominio - Medico Veterinario Nutrizionista -
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